mercoledì 28 dicembre 2011

SOLITUDINE

Furiosa, crudele,
indomabile. 
Una tempesta di pensieri. 
Mi rende, ora, naufrago 
del mio doloroso esistere.

Un attimo.
 
E penso a te,
al tuo viso,
al tuo radioso sorriso.

Penso a me,
a questo incubo,
a questo incessante intimo tormento.
È solitudine. 
 
Poi penso a noi,
e a ciò che sarà.

Quando il futuro, 
oggi lontano,
diventerà vicino
cosí da poterlo accarezzare,
manipolare, soggiogare,
e dominare.

Penso a quando 
dai miei occhi,
fioriranno lacrime,
diverse,
lacrime di gioia. 

Per saperti qui.
Insieme. 


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

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