domenica 25 agosto 2013

CHIARAMENTE




Ho suonato al campanello
ma tu non c´eri
Ho aspettato il tuo ritorno
chissá dov´eri

Testa al suolo naso in sú
Il cielo girava intorno 
nel susseguirsi di stagioni
Quando siamo nati insieme
non lo ricordi piú? 
Amore ci riempiva le vene
poi piangevi come ho pianto io
Piccoli 
senza niente di cui vergognarsi
Pieni pieni di stelle 
essenze d´universo 
in un batuffolo di cotone.

Ho atteso e attendo ancora
alle porte del paradiso
di amarti oggi come allora
sull´uscio del tuo sorriso
Seme insieme siamo
per mano, infinita mente.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

giovedì 22 agosto 2013

ERA IL TEMPO





Il pensiero rimbalza nel cuore
L´immagine stimola il ricordo
silente splendente s´innamora l´anima 
in un respiro profondo

Era il tempo che ci accompagnava
in ogni angolo
trascinavamo la giornata come fosse un ripiego
con mani flebili e paura
attenti a niente perché inspiegabili

Era il tempo scoccando ad avvisarci
negli occhi
l´infinito poi si vedeva come tempesta
lampi tuoni e acqua a svegliarci dal torpore

É il tempo 
di noi oggi come ieri
unisce tasselli ai secondi
quando ora nel tempo soli non saremo mai



Manuel Franceschetti Valeri Coloniale


Foto: Alessandro Bolli

Pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633 e sue modificazioni.
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domenica 11 agosto 2013

DOMANI





Tu continua persisti.
Tornare nella terra, per capire il tempo.
Ritagliarsi in cielo un segno di noi
viaggiando attraverso col cuore pulsante.
Mangiare noi stessi
ciliegie ricche di linfa ancestrale.
Cambiarsi nel sole
profumati nel maturare degli occhi.
Infiniti
vibrarsi ad ali spiegate
leggendo la rotta nelle mani.

Tu, continua, persisti.



Manuel Franceschetti Valeri Coloniale
Foto: Alessandro Bolli

sabato 13 aprile 2013

LA FAVOLA DI CIÓ CHE NON C´É PIÚ.


                      

          Tanto tempo fa, in alcuni paesi lontani lontani lontani, si narra vivessero tanti popoli di culture differenti. Poi inventarono gli aerei e tutto fu facilmente raggiungibile e vicino. Si stava quasi strettini. Addirittura inventarono navi cariche di soldati e d'armi, che partivano giá arrabbiati perché sapevano di dover distruggere e uccidere. E ci voleva solo un paio d'ore. Che fortuna.
          Comunque. C'era cosí una volta in un reame a caso di questi lontani ma vicini, una principessa bellissima: la principessa delle albicocche succose. 
Poi le nostre albicocche vennero riempite di succhi di pesticidi
e la principessa che era ingorda e albicocca-droga-dipendente non potè più uscire più dalle sue stanze, che per finta le dicevano che erano sacre, così la principessa si dava inutili arie di importanza. In ogni caso si dice che per colpa delle albicocche alla crema di pesticidi, 
la pulzella avesse il volto ricoperto di pustole stregate, era inguardabile. 
La chiamavano Brufoletta. Poveretta.
          C'erano però, sempre tanto ma tanto tempo fa, dei cosini in giro per il reame, erano detti bambini, piccini piccini ma anche grandini, che felici insieme e sorridenti uscivano a giocare nei cortili.
Erano felici, perchè inventavano sempre nuovi giochi magici, fantasticando su come volare e fare di ogni mondo una favola di pace.
Anche se spesso a dir la veritá li trovavi sporchi di terra, eppure questo non importava poi tanto a nessuno. Erano bimbi felici e questo bastava.
E la principessa rinchiusa nelle finte sacre stanze, sola con i suoi problemi, passava il suo tempo a immaginare la felicità ascoltando i giochi incredibili e avventurosi dei bambini.
E cantava felice con loro, perchè aveva una voce bellissima. Altro che amici di Maria.
E poi a tempo perso la nostra Brufoletta ascoltava in Youtube i saggi del reame perché la loro parola era quella di veri manoscritti sacri. I saggi distraevano tutti narrando storie di animali giganti e potenti che dominavo tutto il mondo indisturbati.
Li chiamavano dinosauri, ma ormai non ci sono piú.
Pare peró che questi dinosauri non siano per niente imparentati con quegli stessi che da noi oggi fanno cose straordinariamente forti o intelligenti, dinosauri di sapere, incredibilmenti saggi insomma. É soltanto un paragone, si fa per dire, e poi comunque anche questi intelligentoni forzuti sapienti, oramai non ci sono più. 
          Comunque un giorno un principe, una volta azzurro, ora probabilmente marchiato D&G, volle varcare il confine del regno. Armato di amore e coraggio, due armi esistenti all'epoca, giunse innamorato al castello della principessa per conquistare la sua mano. Lui era vegano, e facendo milioni di ricerche aveva letto che esistevano ancora albicocche senza pesticidi che l´avrebbero fatta tornare bella e felice.
Il principe cavalcò e cavalcò, d'altra parte erano tempi strani c'erano aerei ma solo cavalli, non di quelli che non eruttano gas nocivi tipo auto, e non di quei cavalli che troviamo oggi nella lasagna. Si cavalcava e ci voleva pazienza e tempo, altre due cose estinte come i dinosauri. 
Il cavaliere attraversò le alte cime di monti, che una volta non erano certo perforate di tunnel e buchi e viadotti o rintontiti dallo spread -lo so, non c´entra nulla, ma lo spread non c´entra mai-, passò la magica foresta dei platani sognanti, e vi giuro che non si era fatto nemmeno una tachipirina allucinogena.
Lottò contro lupi e draghi, che non erano i politici ma ci mancava poco ...e finalmente stremato giunse al reame di Brufoletta. 
Sfortunatamente una volta i servizi pubblici e gli uffici erano un guaio di scartoffie e tempi di attesa erano impossibili...ah no!! quello c'è pure ora!. 
Comunque, mentre il principe era in attesa per iscriversi al registro comunale, una vecchia strega omofoba della valle di Bindi, ci mise lo zampino e raccontò al principe che Brufoletta aveva forunculi stregati che non sarebbero guariti mai. Nemmeno con un mega bacio, nemmeno con due metri di lingua. Erano invece pustole estremamente contagiose. Cosí lui, che in realtà era un fifone modaiolo D&G e Armani pieno di soldi e abbastanza menefreghista, scappò a gambe levate.
Fu in quel periodo che naque la leggenda in cui la donna deve essere perfetta, altrimenti ciccia non se la caga nessuno. In quel periodo nacque anche l´idea che se sei un po´ effeminato sei gay e che i vegani sono troppo strani. 
La principessa disperata, decise cosí che non si meritava tutta quella solitudine. Mandó a cagare la strega Bindi, ed era ora e si pagò una marchetta....ops no ho sbagliato quello è cecchipaone. 
La principessa era disperata si, ma fino ad un certo punto, cosí gliela diede sù. Capí che stava sprecando la sua vita, smise di piangersi addosso, e aspettare invano chiusa nelle sacre finte stanze quei tristi principi codardi o forse gay. E iniziò a girare il mondo aiutando e regalando il suo cuore d'oro, dispensando i soldi a tutti, a chi non aveva nulla da mangiare o un tetto sotto cui vivere.
È per questo che ancora oggi descriviamo la bontà come nobiltà d'animo.
          Un giorno nel suo peregrinare la principessa di albicocche si imbattè in un grosso ranocchio. E cosí ricordando certe altre sue cugine di alcuni  vecchi reami e favole di secoli addietro e non volendo restare zitella a vita, lo baciò e morí sul colpo. 
Non si trattava di un ranocchio, ma di un pesce palla radiattivo.
Fu cosí che il re rimodernò la stanza della figlia e si godette la pensione,
i poveri continuarono a restare poveri e a morire, i bimbi si incupirono perchè nessuno cantava più, i saggi vennero rinchiusi in case di riposo e il principe D&G continuò a farsi gli affaracci suoi .

Morale della favola: le albicocche fanno bene, ma fino ad un certo punto.
La perfezione non esiste, e la fortuna non si incontra a caso per strada.
Tutto ciò che abbiamo ora è abbastanza per la felicità subito. 
La scelta migliore é solo viverlo.
E comunque tanto anche questa morale ormai non c'è già più. 




Foto: Alen Ianni

giovedì 11 aprile 2013

FINALMENTE RETORICA


Se fossimo coraggiosi sapremmo dire la verità 
Se fossimo onesti sapremmo accettarla 
A mani piene
Cosí come siamo
Senza l'orgoglio di pretendere il meglio
Senza il rimpianto di non essere stati
Solo piangendo e ascoltando e ridendo e sognando e leggendo negli occhi 
e mangiando l'erba di cui siamo fatti

Tutta questa pretesa insulsa di sapere tutto
Tutto questo avere e voler essere perfetti
Aria vuota con cui nutriamo odio e rancore e invidie
Se sapessimo davvero solo vederci specchiarci nel cielo ed esistere
Soltanto essere noi
Domani potremmo finalmente vivere.

mercoledì 10 aprile 2013

MEZZANOTTE





Vivere un solo concetto di te
Incontrandoti sempre negli occhi  
Tra grigi marmorei di nuvole e d´alabastri
Io muoio quando mi tocchi
 
Sulla fronte nel tempo silente 
lasciarmi d´un tratto cadere 
Esperienza vera di un cuore sospeso
basta una notte per sapere

Siamo, saremo aria
Gocce d'acqua pura sempre libera
Amore, mi guardi nei sogni riflessi 
 ti specchi piano nel cuore 
come se per la prima volta io esistessi

Semplici come il tu e l'io del noi
Nati cosí per amare, niente più
Fino a quando sarà primavera fuori 
il sole ci farà risplendere 
essenze tra mille fiori

Manuel Franceschetti

domenica 17 marzo 2013

ETERNI INSIEME

Scritto nel cuore in maiuscolo
uniti dentro diventando trasparenti
illudendo la ricerca infinita
É tanto semplice scegliere
di amarsi o di non farlo
sentirsi come passo di ogni giorno
di ogni momento
riflessi di pensieri respirati nella vita

Se fosse com´é facile, potremmo scuotere il tempo
trasportarci insieme intrecciando le mani
scendendo nel mondo del nostro amore
Un filo dall´indice cucito nel cielo
la strada trascorsa fino a domani
pensandosi eterni insieme



Manuel Franceschetti Valeri Coloniale





Foto: Alen Ianni

venerdì 1 febbraio 2013

AMORE PAURA

Amore, paura, compagni a braccetto.

Nei ritmi frenetici di poesie
come stagioni in distruzione viva
Temerci nell´infinito dei nostri sogni
guardando un cuore mentre piange
incatenati urlanti a una follia intorno.

Quanti mani abbiamo avuto strette insieme?
Mani, per rifare tutto dall´inizio,
quando inizio era tutto ció che diveniva
Le nostre passioni e il nostro respiro acceso
cogliendo una mela a percorrere il giorno.
É stata una paura amarti, quando amarti non sembrava mai abbastasta.

Io impazzita scheggia, tu universo del mio io.
Temuti battiti della nostra armonia
candida morte nel tuo oblio.

Mfvc

giovedì 17 gennaio 2013

NATURA Ode


Trasparente si dilegua l´anima 
d´aria in corsa incessante, nata dal mare 
smossa in onde di mero incanto
Sulla cima di un monte soli tra ricordi annodati sulla schiena
Riflessi su pelle distesi intorno all´essere
sogni bianchi disegnati a memoria
tra fiamme di note intonate al cuore

Goccia su goccia, elegante spirito libero
in caduta sul prisma della vita
sciolta energia tra sabbia e rabbia
luce d´incantevole armonia 

Natura



Mfvc
 
Foto: Walter Deligia




mercoledì 16 gennaio 2013

TE ACCANTO

Ho bisogno di te accanto
stringere la tua mano, nella mia sentirti
qui come principio, come fine di un sogno insieme
Trascinati coinvolti esanimi uniti
torturati nel profondo della vita di noi due in uno

Tu, come esperienza poi desiderio
lacrime spente, nei sorrisi dei nostri visi bambini per sempre
Ti saprei illudere impressionare nel cuore
Noi accesi nei battiti tra infiniti spazi

Di te accanto non é mai pieno il mondo
sempre assetato, tu l´incanto prologo di una fiaba
Ho bisogno e ti attendo
come albero nel finire dell´inverno
Sulla soglia, annuso ti attendo confuso
Domani già, ma mai senza te.


Foto: Walter Deligia


mercoledì 2 gennaio 2013

AMARCI


La bellezza di te in ogni cellula del mondo
Annusarti 
dietro i capelli 
la nuca liscia
Con la tua anima che ci bacia
Nascondere il tuo cuore nelle mie mani
Immersi in un infinito universo di noi 
Insieme abbracciati sciolti

Amarci

MFVC