martedì 29 novembre 2011

BUSIATI ...ansia.

Occhi neri a cuore
bloccano il battito mio.
Si vede?
La Mano forte poi,
sulla mia spalla bambina.
Visibilio e dileggio.
Ma cosa succede?
Come puó esistere questo "Noi".
Scopiamo! Oppure vaneggio!
Che dico. Non so cosa siamo.
Chi sono Io?
Non respiriamo.
Lasciami, suvvia! 
Voglio spazio!
Non esiste piú l´aria crescendo.
E son diventato altro ora, cambio e delirio.
Finalmente... se lui volesse.
Finalmente, volendo.
Che strazio!

Oddio.
O´dio, voglio morire.
Tu stesso dio in lui trascendi,
dentro quegli occhi bui,
ma piú profondi.
Allora prendimi la vita.
Falla finita!
Ti nascondi dentro lui.
Lo sappiamo, andiamo.
Non fingere paura dio
lo sai anche tu, é Natura!
Ora, in me stesso
una sonoritá misteriosa, dio.
Io lo amo,
come un ossesso.
E mi sembra follia,
gioire come non mai.
Ma che dici?
Per questo divino gioco giudichi?
Sei geloso, dai!
Dio, ma amami!
Allora e adesso.
Come tuo pegno prendimi.
Se l´amore che predichi,
é cosí meraviglioso,
questo estremo limite all´eccesso,
in un suo battito rispondimi!
Serve un sostegno all´Istante.
Devo sapere, tu sei certo dio, un gigante!
Ma mai quanto quegli occhi, del mio amante.




- Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

domenica 27 novembre 2011

VECCHIO


Giunge l'inverno.

In silenzio.
Un passo e dopo un altro passo.
I capelli crespi perde colore il capo.

Tutte le sfumature rossastre d'autunno,
profumano lente come bucce d'arancio
lasciate ingrigite secche sopra ad una stufa.
Ascoltando il tempo cresce il nostro orecchio
diventa un gigante, ma solo, sordo e appeso
descrive un mondo lontano nuovo e distante.

Come un vento il ritmo soffia continuo,
sappiamo che il viso domani sarà certo un istante più freddo.
Quasi a voler seguire un cuore che rallenta.
ci trasformiamo, nel minimo necessario.
Nella neve ci accendiamo.
Saggi, o forse ricchi di tutta la storia.
Aggrappiamo al bastone dei ricordi il nostro senso cadente.
E corriamo zoppi, riappacificati verso la poltrona del sogno.
Cosí cenere, canuti diventiamo stelle.
Splendide senza gloria.
Per sempre... ...

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

venerdì 18 novembre 2011

SOGNO AD LIBITUM SFUMANDUM



Mi sono innamorato di te un mattino.
Avevi gli occhi di un gatto furtivo,
nell´aspetto dal portamento elegante.

Sorrise il tuo baffo felino
rubandomi tutta l' attenzione.

Un lineamento distratto
si nascose tra le foglie,
mentre volavano tristi,
verso l'universo vicino.

Il profumo splendente
di te dentro un respiro matto
sradicava paure d'amori, già visti.

Come in un sol colpo di cannone
la mia preda, il tuo cuore,
vidi in uno scatto.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 15 novembre 2011

INIZIO

Un bimbo,
calvo,
attraversa la parete di marmo.
Nasconde il suo Cuore
dentro ad una scatola di cartone.
Resterá sepolto nei campi.


Crescerá al suo posto
un desiderio di vita rivinta.
Spalancati gli occhi,
nel silenzio del bosco ancestrale
segue il sentiero impervio,
verso il Sogno.

In tasca soltanto respiri profondi.
Nelle mani niente.
Le sue gambe,
la forza di saltare.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

venerdì 11 novembre 2011

A TE

Bella bimba
rosa in fiore,
in un lungo istante d´abbaglio.
Disegni sorrisi
di silenzio e pace
nei ricordi, di giovani viandanti.

Accendi gli occhi
ravvivi il cuore
chiudendo la bellezza,
in uno spiraglio,
passato,
da ore,
quando tutto tace,
regali battiti di sogni e incanti.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

mercoledì 9 novembre 2011

LUNA



Nel buio filtri tra i vetri.
Gli aloni osservi
riflessi del tuo pieno splendore.
Luna.
Mia.
Ritmo di lagune abbandonate.
Gatti attesi attenti,
possente dentro gli occhi dei leoni.
Serenate, ricolme

senza difese.
Spazio sopra il capo
senza lontananza.

Riempi di magia gli occhi.
Animi gli animi.
Luna immensità
cancelli la mancanza.

Regali il tuo sguardo
alle lacrime in fermento.
Dono sei nelle mani,
protese a raccogliere la tua tela di luce.
Sei luna, sai.
Indica la via. 


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

LIBERTÀ



Quale prezzo ha la libertá?
Quando possiamo dire di essere liberi?
É la realtá fittizia che costringe l´uomo a pensare negativo?
L´attesa reale di libertá
Esiste nel mondo una realtá positiva,
la libertá dentro e fuori di noi?
Abbiamo la facoltá di raziocinio, ma non la possibilitá di usarla,
questo solo perché la conoscenza fa paura...e anche l´ignoto spaventa.
Ma alla fine tutto rientra in noi
In un circolo con la paura e la morte insieme come parti essenziali della vita.
Ogni uomo prima o poi verrá sepolto.
E tra migliaia di anni cosa resterá?
La polvere mescolata con la nostra.
Allora é facile capire che la libertá fa parte di noi come la polvere.
É giusto difendere entrambe dal vento.
Con la forza.
Perché insieme come ora non ritorneranno mai.


-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-

martedì 8 novembre 2011

INVERNO

Sull'uscio della porta,
il profumo antico di freddo,
irrompe tra narici e denti.
Benvenuto inverno,
carico di progetti
scintillanti, nei ghiacci lenti.
Nel pieno del mio cuore,
stamani,
l'inverno di splendore.

-Manuel Franceschetti Valeri Coloniale-