lunedì 28 maggio 2012

LIMITE


Son naufrago
galleggio per l'aria nel sangue,
io come in un lento ritorno
su terra viva.
Un corpo che si gonfia,
lacrime ipocriti.
Eccomi li atteso
appeso al sottile giorno,
che non arriverà.

Adesso volevo.
Il mio cuore bramoso
trova riposo,
spaccato al centro
per insensata voglia di me,
ovunque sia fa lo stesso.
Ho lasciato ho trovato.

Rientro nell'ordine delle cose
affondo in fondo a tutto.
Ciò che sia presto sia
come quando naqui
quando capii
quando amai in una follia.










Manuel Franceschetti Valeri Coloniale


foto: Alen Ianni
http://tedalien.tumblr.com

UNICI UNITI








Disegnami la bocca.
Contami, come i bimbi
le campane di gesso.
Dentro queste linee
saltami nel cuore.
Soffierò parole, sole
come universale, amore.

Disegnami le labbra.
Scatterò come un gatto
uscendo dai confini
per baciarti le mani.
Non voglio essere normale.
Disegna bene.
Il contorno, gli angoli
i punti di giunzione,
intorno a me e lo stare insieme.
Vibra senza essere banale.

Disegnami tutto
come mi vuoi tu.
Io sarò cosí.
E dietro quel tuo foglio,
sarò anche un po di più.
Unicamente eccezionale.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

martedì 15 maggio 2012

GLI OCCHI PARLANO


É un instante
ma gli occhi parlano.
Di traverso
con spessore
assoluti e spogli
determinano il pensiero.
Donano libertá
soffiano amore
accarezzano lo spirito.
Ai miei occhi
i tuoi occhi parlano.


Ripetutamente vivi
coraggio del nostro io.
Guardami.
Concedimi il tuo rispetto
lacrimato amore
baciami nelle pupille,
sotto le iridi,
sempre ti ascolto.
Cosí, mi libro guardandoti.

Nutrita esistenza
con i suoi suoni infiniti
attraverso i tuoi occhi
quando muti parlano.




Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

Foto: Walter Deligia
Walter Wadely Deligia IMAGE ARTS


mercoledì 9 maggio 2012

INTIMO


Io cammino.
Ma rifletto e rido
gli occhi al cielo,
avanti e indietro
in un corridoio trafitto
dal solco dei miei pensieri.
Domani mi fa paura,
Lo dico, cosí vivo e lucido
adesso é quasi un giorno
un ieri, magnifico,
nel profondo della mia testa.
Dovrei rallentare... perché?...
Chiudo gli occhi
ma non posso cambiare.

Ció che resta
é quell´idea, il sapere
di poterti vedere
mi toglie il fiato.
Sono un folle.
E se non lo fossi,
sarei giá morto.
Certo, sono anche fesso.
Appesa ad una corda
questa mia unica vita
la mastico di rabbia ingorda.
E me ne frego!
Io vivo d´istinto,
corto
senza soffocare di pietá
quel dolce unico cuore
palpitante in me stesso.
A ogni battito
mai rinuncia al desiderio di te.
Non mi nego,
non mi nascondo
quella nostra felicitá.

Me ne infischio.
Domani godremo
ma oggi gioisco.


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

Foto: Alen Ianni
http://tedalien.tumblr.com

giovedì 3 maggio 2012

ATTESA

La vita attende qualcosa
come da dentro un disegno
La gioia aspetta e freme
dolce, silenziosa, poi salata.

Un passaggio ondulare
note corte ricamate distinte
luci di noi variopinte
Insieme mai ferme

Dentro le linee rimane ben poco
Diventare etica
nel nostro sorridere
in ogni piú piccolo gioco

Il bisogno di splendere
trasformando un tramonto
sciolto dalle mani dei sogni
Oggi, col ricordo di ieri,
il domani esplode contento
Un ripetersi lento di secondi infiniti
Fino ad essere, a capire
fino a piangere
Fino a morire


Manuel Franceschetti Valeri Coloniale


Foto: Alen Ianni
http://tedalien.tumblr.com