venerdì 27 gennaio 2012

IL VECCHIO E IL MARE

Tre uomini un destino.
Il sole sorge
una figlia piange.
Capelli folti
ricci, neri infinito
intrecciati avanti,
alla gola del padre.

Una lacrima indica la via.
Mare: questo uomo, ma senza bagaglio.

Il vicino, una culla di pastiglia,
disciolta velocemente
in uno sciroppo di troppo.
Un vecchio che frigna,
come un bimbo di allora,
novantenne col muso impertinente.
Il tempo volente e nolente.

Cosí niente chiude le fila.
Nessuno viene.
Uno, ultimo, solo sul viale.
...lontano...in attesa...
Sudato in tristezza
mezzo secolo orgoglioso.
Il traguardo è il riposo.
Lento ormai grigio elefante,
stanco della vita di diamante.

Manuel Franceschetti Valeri Coloniale

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